Le disposizioni di contenimento, conseguenti all’emergenza sanitaria, hanno determinato la chiusura della maggior parte delle attività produttive. Si può ragionevolmente presumere che vi potrà essere un ammontare di insoluti importante sullo smobilizzo dei crediti, con impatto sulla liquidità delle imprese e sullo standing creditizio presso la banca affidante.
L’articolo 56, comma 2, del Decreto Cura Italia stabilisce che, fino al 30 settembre 2020, non possa essere esercitata dall’ente affidante la revoca dei fidi per smobilizzo dei crediti in essere al 29 febbraio 2020, in presenza della quale scatterebbe l’immediata sospensione dell’affidamento e l’obbligo di rientro da parte del debitore.
L’impresa, a seguito dell’opportunità offerta dal Decreto “Cura Italia”, potrebbe: (i) adoperarsi nella gestione dello smobilizzo dei crediti commerciali chiedendo all’Ente affidante la ripresentazione degli anticipi Ri.ba. al salvo buon fine e degli anticipi su fatture insolute; (ii) richiedere alla banca di prorogare la data di scadenza degli anticipi su fatture, Ri.ba. al salvo buon fine, export e dei finanziamenti import non ancora scaduti.
Qualora l’impresa ritenesse invece verosimile la probabilità di insolvenza del debitore principale, potrebbe chiedere alla banca un’apertura di credito in conto corrente a scadenza, di ammontare pari alle presentazioni che andranno insolute, in maniera tale da assorbirle.
Si ricorda che:
- la “posticipazione” dell’effetto non libera gli utilizzi e l’accordato rimane tale;
- qualora si manifestasse l’insoluto, questo potrà essere segnalato in Centrale Rischi (anche in questo caso le banche si comporteranno in modo non uniforme), con l’effetto di peggiorare il rating dell’impresa e quindi compromettere la futura erogazione di nuova finanza.
Fondamentale, in questa fase, è il rapporto tra impresa e banca volto a ridurre l’assimetria informativa. I vantaggi di un dialogo poggiano su una logica double win in cui entrambe le parti sono nella condizione di massimizzare il conseguimento dei rispettivi obiettivi. La riduzione dell’assimetria informativa pone inoltre la banca nella condizione di seguire al meglio le esigenze dell’impresa.
E’ importante, pertanto, che l’impresa agisca proattivamente nella gestione dei propri clienti, attraverso attività di prevenzione volte a verificare la reale condizione della clientela e la sua capacità prospettica far fronte gli impegni presi. L’obiettivo è quello di ridurre il rischio di insolvenza anche quando si ritornerà ad una condizione di normalità. Una cattiva qualità del portafoglio crediti è evidenziata dal livello del circolante netto sul fatturato e dalla sua dinamica nel tempo.
Scopri cosa può fare GEAP per Te. Contattaci al 0422.55013 oppure invia una email a: commerciale@geap.it